Ernia del disco / Protrusione

L’ernia del disco intervertebrale consiste in uno sconfinamento  di parte del disco nel canale vertebrale.

Le varietà di ernia sono numerose. Le principali sono:

  1. Ernia espulsa, quando l’anello periferico del disco si lacera e parte del nucleo viene espulso nel canale vertebrale
  2. Ernia contenuta che si ha quando l’anello periferico del disco si sfianca, senza rompersi completamente,  e crea una sporgenza  nel canale vertebrale
  3. Protrusione che è una forma iniziale di ernia contenuta

 

vedi anche RECIDIVA ERNIA DEL DISCO

 

Ernia del disco espulsa

Ernia del disco espulsa

Ernia del disco cervicale contenuta

Ernia del disco cervicale contenuta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cause di ernia del disco

Nel 99 %  dei casi l’ernia del disco è causarta da una preesistente  degenerazione del disco, malattia cronica, verosimilmente a base genetico familiare, che invecchia, infiamma e indebolisce il disco. Le ernie traumatiche pure sono eccezionali. Il trauma, quando presente nella storia, è di solito un fattore precipitante.

Fattori di rischio 

Predisposizione genetico – familiare, malattie congenite (come l’osteocondrosi giovanile), traumi vertebrali acuti e violenti o lievi e ripetuti, sovrappeso, fumo di sigaretta, inquinamento ambientale.

Età

Tutte le età, escluse le primissime

Sede

Lombare 70%. Cervicale e dorsale 30%. Frequenti le ernie in sedi multiple.

Sintomi

Mal di schiena è il sintomo principale delle ernie lombari.
Il mal i schiena può essere accompagnato da
sciatica dovuta alla compressione ed alla irritazione chimica esercitata dal disco malato su una radice di origine del nervo sciatico
e/o da disturbi di sensibilità , forza e motilità ad un arto inferiore.

Cervicalgia è il sintomo principale delle ernie cervicali. La cervicalgia può essere accompagnata da dolore lungo un arto superiore (brachialgia) e da
disturbi di sensibilità , forza e motilità ad un arto superiore.

L’esordio può essere acuto, come ad esempio dopo il sollevamento a strappo di un peso (fattore occasionale) o lento e progressivo, oppure perduto da vari episodi di blocco doloroso lombare o cervicale  – corrispondenti a minute lacerazioni dell’anello di un  disco degenerato, blocchi intervallati da periodi di benessere o di discreto benessere.

Diagnosi

Richiede una visita neurochirurgia accurata completata da esami strumentali quali TAC, Risonanza Magnetica, Elettromiografia.

Terapia

L’ernia del disco è figlia di una malattia cronica ed irreversibile, talora progressiva e cioè di una generazione del disco.
Non esistono trattamenti capaci di guarire questo disco malato.

I trattamenti devono mirare invece a nob aggravare il danno del disco e delle strutture nervose e attenuarne i sintomi in modo da consentire una buona ed efficiente qualità di vita.

Va detto che  sintomi di molte ernie regrediscono spontaneamente in qualche giorno, mentre in altri casi vanno effettuati adeguati trattamenti – conservativi o mini-invasivi o chirurgici, o combinati a seconda dei casi.

Dato che la malattia si base  e con la degenerazione del disco è una malattia cronica in verti casi sono richiesti trattamenti cronici o ripetuti nel tempo.

Non esistono trattamenti standard o trattamenti miracolosi.

Un trattamento iniziale inadeguato per qualità e durata può compromettere le possibilità di trattamento. Ad esempio quando il trattamento conservativo non migliora tempestivamente un “piede cadente” e cioè una paralisi della dorsi-flessione del piede dovuta ad un’ernia L4-L5 , bisogna ricorrere senza indugio al parere di un neurochirurgo ed eventualmente ad un trattamento neurochirurgo nella speranza di un recupero

La durata della malattia infatti condiziona possibilità e percentuali di recupero.

 

Trattamenti conservativi

  1. Riduzione fattori di rischio (sovrappeso, fumo, protratte posture viziate)
  2. Riposo per qualche giorno in fase acuta
  3. Busto o collare in fase acuta
  4. Farmaci anti-infiammatori e antidolorifici in fase acuta
  5. Terapie fisiche, tra le quali chiroterapia, agopuntura, massoterapia, ecc.  Scegliere sempre su consiglio di un esperto.

 

 

Trattamenti mini-invasivi (alcuni)

Discolisi con Ozono

Consiste nella iniezione nel disco, mediante apposito ago e sotto controllo radioscopico, di una miscela Ozono-Ossigeno ad effetto antinfiammatorio, antalgico e disidratante,

Indicata sopratutto in caso di ernie del disco lombari contenute o di protrusioni lombari, a prevalente sintomatologia dolorosa (mal di schiena, sciatica, cruralgia) e specie se  non  accompagnate da deficit neurologici.

Anestesia locale potenziata. Durata 10 minuti. Day Hospital o ricovero breve.

 

Discectomia percutanea o Decompressione del Disco Percutanea  

Consiste nello svuotamento parziale del disco mediante con contemporanea detrazione dell’ernia effettuata con un microonda munita di micro-trivella di estrazione. micro-sonda.

Anestesia locale potenziata. Day Hospital. Risultati favorevoli 60-70% in casi selezionati di ernie del disco contenute o di protrusioni.

Discectomia percutanea mini-invasiva.

Discectomia percutanea mini-invasiva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Trattamenti chirurgici

  1. Micro-discectomia.
MICRO-DISCECTOMIA Micro apertura del canale lombare e l'asportazione di un'ernia espulsa

MICRO-DISCECTOMIA
Micro apertura del canale lombare e l’asportazione di un’ernia espulsa

Riduzione dell’ernia e svuotamento sub-totale del disco attraverso piccola incisione chirurgica (3-4 cm.)

La micro-discectomia è spesso completata dall’impianto di una mini-nprotesi che ottenendo la fusione tra le due vertebre e riduce il rischio d’instabilità vertebrale e di recidiva.

La micro-discectomia è indicata per casi di ernia invalidanti e resistenti a trattamenti conservativi adeguati per qualità e durata (3-6 mesi , con alcune eccezioni)  o non indicati per trattamenti mini-invasivi (vedi sopra).

I risultati dell’intervento dipendono essenzialmente dalle condizioni neurologiche pre-operatorie e dalla correttezza dell’indicazione chirurgica.

Possibili complicanze sono la recidiva dell’ernia, legata alla ricrescita del disco malato, la discite,  l’instabilità vertebrale e, raramente, la fistola liquorale.

Il tasso di complicanze, nel suo complesso, è oggi enormemente diminuito grazie all’uso  del microscopio operatorio ed all’impianto, sempre più frequente, di miniprotesi di stabilizzazione (= fusione).

La micro-discectomia resta comunque un intervento delicato.

 

2. Disco artificiale

In alcuni casi selezionati il disco malato (degenerazione , ernia) può essere sostituito da un disco artificiale che riproduce in parte i movimenti del disco rimosso.

 

vedi anche RECIDIVA ERNIA DEL DISCO